Angelo Camillieri
Sotto la sabbia
Sogni di sabbia e occhi di vetro spingono il suono nelle mie orecchie. Esso mi accompagna, muove i mie muscoli e la mia curiosità. Sono cieco. I miei piedi sentono l’asfalto. Quì tutto è fermo. Questo luogo nasce libero ma povero, è rimasto vittima di un sogno non suo, chi lo produsse adesso non vive più da anni. Il sogno si è interrotto e il tempo non lo accompagna più.